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Cosa vuol dire Diversity & Inclusion

Redazione

Diversità e Inclusione, più comunemente connotate nell’acronimo D&I e ultimamente anche DE&I con l’aggiunta della parola Equità, soprattutto nell’ambito professionale e aziendale, sono concetti introdotti già negli anni ’80 negli Stati Uniti a sostegno di alcuni grandi cambiamenti nel mondo del lavoro e fanno riferimento ad un insieme di aspetti, pratiche e programmi finalizzati al rispetto delle differenze individuali e alla valorizzazione del potenziale e del talento persona lavoratrice, in un’ottica di benessere personale e quindi anche di produttività aziendale.

Questi temi sono talmente importanti ed è talmente urgente affrontarli che sono anche argomenti fondamentali dell’Agenda ONU 2030 all’interno della quale il Goal 5 e il Goal 10 riguardano rispettivamente la parità di genere e la riduzione delle disuguaglianze tra i Paesi e al loro interno

 

Diversità

Il concetto di “diversità” si riferisce a tutti i modi in cui le persone sono differenti e comprende (o dovrebbe comprendere) la composizione di gruppi di persone fatti di molti o tutti i tipi di diversità.

 

Equità

Il concetto di “equità” riguarda le uguali opportunità e possibilità di sviluppo del talento di ogni persona, soprattutto in ambito professionale, ma anche nella sfera personale.

 

Inclusione

Il concetto di “inclusione” è la definizione di senso di appartenenza ad un dato ambiente organizzativo che si ottiene con una corretta rappresentazione e rispetto di ciascuna distinzione delle diversità.

 

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Anni Sessanta. Dai Balletti Verdi a Lavorini
Alessio Ponzio

DALL·E 2023-11-27 12.13.17 - An illustrative and historical scene capturing the essence of the 1960s in Italy, from the Balletti Verdi to Lavorini. The image depicts a lively and .png

Omosessualità e stigmatizzazione in Italia: scandali, leggi e media 

Anni Sessanta. Dai Balletti Verdi a Lavorini
Alessio Ponzio

Nel 1962 un gruppo milanese – i Peos – incise un brano intitolato Balletti Verdi. Titolo e testo si ispiravano a un recente fatto di cronaca. Nell’ottobre 1960 la stampa italiana aveva dato grande spazio ad un’inchiesta riguardante l’organizzazione nel bresciano di “festini” a sfondo omosessuale dove, secondo i giornalisti, molti minori erano stati indotti alla prostituzione da adulti compiacenti. Nel giro di qualche settimana lo scandalo da locale divenne nazionale. La stampa iniziò a parlare di questa vicenda come lo “scandalo dei balletti verdi”.

La parola “balletto” veniva utilizzata come metafora per indicare la natura sessuale di tale caso, mentre l’aggettivo “verde” veniva impiegato non solo per indicare la giovane età dei ragazzi coinvolti nella vicenda, ma anche per sottolineare la natura omosessuale dello scandalo. Il colore verde, infatti, veniva spesso associato all’omosessualità, richiamo forse a un vezzo di Oscar Wilde, il quale era solito indossare un garofano verde sul bavero della giacca.

Il fatto che lo scandalo fosse scoppiato non in una grande città, bensì in una realtà provinciale, rese la vicenda ancora più accattivante. I “balletti” vennero visti come un chiaro segnale di come l’omosessualità si stesse pericolosamente diffondendo persino in comunità considerate immuni da tali “pratiche”.


 

Asessualità
Redazione

DALL·E 2023-11-29 11.26.40 - An illustrative image showing a diverse group of people gathered in a natural setting, highlighting the theme of asexuality. The scene includes a pers.png

L'asessualità: una sfumatura dell'orientamento sessuale da comprendere e rispettare