Leggi tutti gli articoli

Carriera Alias

Redazione

Il mondo dell’Università è aperto già da tempo al riconoscimento dell’identità alias.

Nel momento in cui studentesse o studenti decidono di iniziare un percorso di affermazione di genere, infatti, viene loro riconosciuta, in numerosi Atenei (attualmente sono circa 43 su 68 - https://www.infotrans.it/it-schede-48-carriera_alias_universita), la possibilità di effettuare la rettifica dei documenti universitari, mediante sottoscrizione di un accordo di riservatezza tra la persona richiedente e l’Ateneo. Questa pratica è resa possibile ancora prima che si sia concluso il percorso della rettifica e riattribuzione anagrafica del sesso con conseguente rilascio di documentazione definitiva; il tutto per liberare le persone che stanno attraversando un percorso di transizione di genere dall’obbligo costante di sottoporsi a un coming out forzato per  giustificare la propria identità e per dare loro la possibilità di vivere sin da subito con il nome e l’identità di genere di elezione, evitando il misgendering (ossia l’uso di pronomi e termini che facciano riferimento al sesso biologico della persona e non alla sua identità di genere). 

A titolo esemplificativo e non esaustivo, si citano, tra gli esempi di atenei virtuosi che hanno adottato la carriera alias per le proprie studentesse e i propri studenti i seguenti:

 

Università degli Studi di Torino

L’Università di Torino è stata la prima a riconoscere la carriera alias all’interno del proprio Ateneo. L’Università estende questa possibilità a tutti coloro che partecipano alla comunità universitaria: dalla popolazione studentesca, al personale docente, tecnico-amministrativo, dirigenza, docenti a contratto, collaboratrici/tori, componenti esterne/i degli organi collegiali e chiunque operi a vario titolo, anche occasionalmente e temporaneamente, nelle strutture dell’Ateneo, ad esempio in occasione di attività seminariali, convegni o altre iniziative. In questi ultimi casi l’Ateneo prevede che la persona richiedente possa ottenere che il suo nome di elezione venga apposto su locandine, cartellini identificativi e ogni altro materiale riferito all’evento.

(https://www.unito.it/ateneo/organizzazione/organi-di-ateneo/comitato-unico-di-garanzia/carriera-alias)

 

Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

L’Università di Bologna è stata tra le prime ad aprire le porte alla carriera alias. L'attivazione della carriera alias comporta la sostituzione del nome anagrafico della persona richiedente (alla quale non sarà possibile risalire) con il nome di elezione sul badge, nell’indirizzo e-mail istituzionale e in tutti i sistemi informativi. Al momento della richiesta sarà necessario sottoscrivere un accordo di riservatezza con l'Ateneo, ciò a tutela della privacy della persona. Non è previsto poi che la persona richiedente debba allegare altra documentazione a supporto della sua richiesta.

(https://www.unibo.it/it/didattica/iscrizioni-trasferimenti-e-laurea/carriera-alias-per-studentesse-e-studenti-dell-ateneo)

 

Università Bocconi Milano

Anche l’università Bocconi di Milano riconosce la carriera alias a tutto il proprio corpo studentesco e docente, nonché al personale tecnico e amministrativo, impiegato presso l’Ateneo. L’attivazione della carriera alias consiste in una procedura amministrativa orientata alla sostituzione temporanea del nome anagrafico della persona richiedente con un nome di elezione (l’Alias, appunto). Come per gli altri casi, l’identità alias non ha valore legale al di fuori della vita accademica, ma comparirà solo sulle piattaforme dell’Università.

(https://www.unibocconi.it/wps/wcm/connect/49980c66-b0ce-4634-ba98-badc8f57a051/Alias+FAQs+update+20220517.pdf?MOD=AJPERES&CVID=o5xqyi4)

 

Università degli Studi di Napoli Federico II

L’Ateneo Federico II fu, insieme all’Università di Torino e Bologna, tra i primi ad introdurre nel 2010 la carriera alias per il suo corpo studentesco, subordinandola all'esibizione di certificazione comprovante l’avvio di un percorso presso un centro per la disforia di genere. Nel 2022 l’Ateneo ha dunque compiuto un ulteriore passo in avanti: nell’ottica di rendere il riconoscimento dell’identità alias più inclusivo e non medicalizzato, ora è sufficiente esibire una semplice autocertificazione.

(https://ateneapoli.it/news/carriera-alias-ora-alla-federico-ii-basta-lautocertificazione/)

 

Università Ca' Foscari Venezia

L’Università Ca’ Foscari di Venezia prevede per le studentesse e per gli studenti che ne facciano richiesta, l’attivazione di una carriera alias, al fine di poter utilizzare, nell'ambito della loro vita accademica, il nome di elezione corrispondente alla propria identità di genere, nel pieno rispetto della privacy e della dignità della persona. L’attivazione della carriera alias prevede il rilascio di un tesserino di riconoscimento (utilizzabile solo all’interno dell’Ateneo e valido per tutta la durata del percorso accademico) riportante la matricola, il cognome e il nome di elezione. 

(https://www.unive.it/pag/33440/)

 

Gli altri Atenei pubblici italiani - divisi per regione - che hanno adottato la carriera alias per il loro corpo studentesco sono:

Abruzzo:

•    Università degli Studi dell'Aquila

•    Università di Teramo

Basilicata:

•    Università degli Studi della Basilicata

Campania:

•    Università degli Studi di Napoli l'Orientale

•    Università degli Studi di Salerno

Emilia-Romagna:

•    Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

•    Università degli Studi di Parma

•    Università di Ferrara

Friuli-Venezia Giulia:

•    Università degli Studi di Udine

Lazio:

•    Sapienza Università di Roma

•    Università degli Studi di Roma Tor Vergata

•    Università degli Studi Roma Tre

Liguria:

•    Università degli Studi di Genova

Lombardia:

•    Politecnico di Milano

•    Università degli Studi dell'Insubria

•    Università degli Studi di Bergamo

•    Università degli Studi di Brescia

•    Università degli Studi di Milano

•    Università degli Studi di Pavia

Marche:

•    Università degli Studi di Camerino

•    Università degli Studi di Macerata

•    Università degli Studi di Urbino Carlo Bo

•    Università Politecnica delle Marche

Piemonte:

•    Politecnico di Torino

•    Università degli Studi di Torino

Puglia:

•    Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Sardegna: 

•    Università degli Studi di Cagliari

•    Università degli Studi di Sassari

Sicilia:

•    Università degli Studi di Messina

•    Università degli Studi di Palermo

•    Università di Catania

Toscana:

•    Università degli Studi di Firenze

•    Università degli Studi di Siena

•    Università di Pisa

•    Università per Stranieri di Siena

Trentino-Alto Adige:

•    Università degli Studi di Trento

Umbria:

•    Università degli Studi di Perugia

Veneto:

•    Università degli Studi di Padova

•    Università degli Studi di Verona

•    Università Iuav di Venezia

 

Se l’apertura verso il riconoscimento della carriera alias nelle Università è ormai un fenomeno piuttosto diffuso e in crescita, negli ultimi anni anche il settore della Pubblica Amministrazione si sta adattando alla necessità di adeguarsi ad un atteggiamento più inclusivo nei confronti del proprio personale, aprendosi al riconoscimento di tutte le identità individuali.

 

Ministero della Giustizia

Con una circolare del 9 settembre 2022 rubricata “Attivazione e gestione di un’identità alias per persone in transizione di genere” il Ministero della Giustizia, al fine di promuovere e riconoscere i diritti delle persone in fase di transizione di genere, eliminando qualisasi forma di discriminazoine basata sul sesso, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, ha reso possibile l’attivazione di un’identità alias diversa da quella risultante dall’anagrafica del Ministero della Giustizia e utilizzabile da parte del personale dipendente dell’Amministrazione giudiziaria nello svolgimento delle attività interne.

(https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page?facetNode_1=0_25&contentId=SDC397523&previsiousPage=mg_1_8#)

 

Ministero Infrastrutture

Nel 2021 sul sito intranet del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) viene pubblicato un decreto che riconosce alle lavoratrici e ai lavoratori del MIMS che stiano affrontando un percorso di transizione di genere di richiedere la carriera "Alias".

(https://infrastrutture.usb.it/leggi-notizia/mims-attivazione-e-gestione-di-una-identita-alias-per-persone-in-transizione-di-genere-0124.html;

https://infrastrutture.usb.it/fileadmin/archivio/infrastrutturetrasporti/decreto_MIMS_Identit%C3%A0_alis_3_giu_2021.pdf)

 

Comune di Milano

Il Comune di Milano è la prima amministrazione comunale in Italia a introdurre il registro per il riconoscimento dell'identità alias e il genere di elezione. Ciò permetterà alle persone richiedenti di comparire sui propri documenti ufficiali con il nome di elezione, quando questo non è corrispondente a quello anagrafico. Nello specifico significa che tutti i documenti di riconoscimento di competenza del Comune (abbonamento ATM, tessere bibliotecarie, impianti sportivi comunali, corsi erogati dal Comune, badge e documenti di riconoscimento aziendali per i dipendenti del comune di Milano e le aziende partecipate) potranno presentare il nome di elezione della persona richiedente.

(https://milano.repubblica.it/cronaca/2023/02/06/news/registro_alias_comune_di_milano_transgender-386640040/;

https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/05/20/news/identita_alias_persone_transessuali_transgender_cosa_vuol_dire-350070911/)

Lo stesso approccio è stato seguito anche da alcune aziende che hanno abbracciato il medesimo rapporto di anticipazione al fine di contribuire al miglioramento dello stato di salute psicologica delle lavoratrici e dei lavoratori.


 

Continua la navigazione

Anni Sessanta. Dai Balletti Verdi a Lavorini
Alessio Ponzio

DALL·E 2023-11-27 12.13.17 - An illustrative and historical scene capturing the essence of the 1960s in Italy, from the Balletti Verdi to Lavorini. The image depicts a lively and .png

Omosessualità e stigmatizzazione in Italia: scandali, leggi e media 

Anni Sessanta. Dai Balletti Verdi a Lavorini
Alessio Ponzio

Nel 1962 un gruppo milanese – i Peos – incise un brano intitolato Balletti Verdi. Titolo e testo si ispiravano a un recente fatto di cronaca. Nell’ottobre 1960 la stampa italiana aveva dato grande spazio ad un’inchiesta riguardante l’organizzazione nel bresciano di “festini” a sfondo omosessuale dove, secondo i giornalisti, molti minori erano stati indotti alla prostituzione da adulti compiacenti. Nel giro di qualche settimana lo scandalo da locale divenne nazionale. La stampa iniziò a parlare di questa vicenda come lo “scandalo dei balletti verdi”.

La parola “balletto” veniva utilizzata come metafora per indicare la natura sessuale di tale caso, mentre l’aggettivo “verde” veniva impiegato non solo per indicare la giovane età dei ragazzi coinvolti nella vicenda, ma anche per sottolineare la natura omosessuale dello scandalo. Il colore verde, infatti, veniva spesso associato all’omosessualità, richiamo forse a un vezzo di Oscar Wilde, il quale era solito indossare un garofano verde sul bavero della giacca.

Il fatto che lo scandalo fosse scoppiato non in una grande città, bensì in una realtà provinciale, rese la vicenda ancora più accattivante. I “balletti” vennero visti come un chiaro segnale di come l’omosessualità si stesse pericolosamente diffondendo persino in comunità considerate immuni da tali “pratiche”.


 

Asessualità
Redazione

DALL·E 2023-11-29 11.26.40 - An illustrative image showing a diverse group of people gathered in a natural setting, highlighting the theme of asexuality. The scene includes a pers.png

L'asessualità: una sfumatura dell'orientamento sessuale da comprendere e rispettare